Maria Antonietta Carraro nasce il 13 gennaio 1920 a Padova. Orfana di madre dall’età di 5 anni, nel 1938 completa la sua formazione scolastica, “educata alla Verità nell’ Amore” presso il collegio Padovano della Congregazione religiosa Suore Dimesse Figlie di Maria Immacolata, “attente a ogni forma di povertà”. Ancor giovanissima entra in Croce Rossa, completa il corso di Infermiera generica e viene registrata con la matricola 13513.
Nel 1940, allo scoppio della seconda guerra mondiale, presta il suo servizio dapprima sul fronte Jugoslavo e Greco Albanese, quindi a bordo delle navi ospedale che fanno la spola con l’Africa orientale. L’8 Settembre 1943 è a bordo della nave ospedale Gradisca, alla fonda a Patrasso. Di fronte all’alternativa tra la prigionia in campo di concentramento e la possibilità di continuare ad operare al servizio dei soldati italiani, aderisce alla Repubblica Sociale Italiana e viene avviata al campo di Münziengen (Padeborn/Senne), in Germania, ove assiste militari italiani feriti provenienti dal fronte Russo, non smettendo mai la divisa della Croce Rossa. Rientra in Italia, sul fronte occidentale, nel 1944, inquadrata nel corpo sanitario della divisione Littorio.
Decorata con medaglia d’argento con palma della Croce Rossa Italiana e con croce di guerra al valor militare, è la prima Crocerossina a fregiarsi dell’ancoretta della Marina Militare, ed è autorizzata a fregiarsi del nastrino con cinque stellette delle campagne 1941-1943 e 1943-1945.
Sposa il 7 aprile del 1947, a Padova, Ferdinando Giulio Setti, ufficiale volontario dell’esercito, che aveva conosciuto sul fronte greco-albanese e assistito in ospedale da campo.
Dopo il matrimonio, da cui nacquero tre figli, continua il suo operato in Croce Rossa e diviene, dal 1976 al 1980, Ispettrice regionale del Terzo Centro Mobilitazione (Lombardia) delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana.
Il 15/4/2004 le viene conferita la Croce d’oro al merito dell’Esercito con la seguente motivazione:
“Infermiera nel corpo delle infermiere volontarie della croce rossa si è sempre prodigata sin dal secondo conflitto mondiale con elevata capacità professionale e dedizione al servizio per portare soccorso ai militari infermi … anche ponendo ad elevato rischio la propria vita. Dedicatasi negli anni ad un’intensa attività di collaborazione con le forze armate emergeva per competenza, spirito di sacrificio e altissimi valori etico morali.
…. nei tragici eventi susseguitisi al terremoto del Friuli organizzava senza risparmio di energia alcuna e con capacità organizzativa eccezionale le attività del 3° centro di mobilitazione della croce rossa italiana contribuendo significativamente a rendere meno gravi le condizioni della popolazione locale e riscuotendo il plauso incondizionato e l’ammirazione di tutti. Preclara figura di infermiera volontaria che ha significativamente contribuito ad accrescere ed a rafforzare il lustro ed il prestigio dell’esercito e della croce rossa italiana nel contesto nazionale ed internazionale”. Territorio nazionale ed estero 1941-2003.
Il 9/2/2005, presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, viene nominata Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana per aver “… onorato il Paese con la sua umanità straordinaria e la sua grande abnegazione”.
Muore a Milano il 13 maggio 2005.
Il 16/10/2006 il Comune di Milano le ha concesso l’onore del Famedio al Cimitero Monumentale.